Trovalo
L'oro della terra
Le Marche regione al plurale, tra colline, vallate e luoghi incontaminati, differenti e variegati. Sono una delle poche regioni italiane ad avere una produzione di tutte le specie di tartufo presenti in natura. Così al plurale è la presenza di tutti i tartufi edibili che in questa regione tutto l’anno Madre Terra ci dona pronti da far degustare a tutti gli ospiti che vorranno scegliere questa terra per un’esperienza sensoriale che diventa unica. Anche se sono 4 le più conosciute (bianco pregiato, nero pregiato, bianchetto e nero estivo) la raccolta e la commercializzazione è ammessa di 9 specie e questo ci permette di avere il tartufo in tutte le stagioni.
Non possiamo dimenticare anche tutti gli altri tartufi: che nei boschi marchigiani si manifestano spontaneamente in tutte le stagioni. Conosciamo anche l’uncinatum che si “cava” anche nel periodo invernale: questo tartufo nero da la possibilità di far degustare a tutti un tartufo piacevole e intrigante, alla portata di tutti, tale da diventare un “tartufo democratico”. Grande interesse culinario manifesta anche la famiglia dei brumali, compresa la tipologia moscato. Sicuramente da provare il tuber macrosporum, un tartufo nero liscio di piccole dimensioni ma di grandi sensazioni. In certe occasioni pare di ricordare le sfumature olfattive di un tartufo pregiato.
I territori del tartufo marchigiano sono indicatori ecologici, dove l’inquinamento non esiste e dove tutto è frutto di una perfetta condizione ambientale che crea l’habitat ideale per la nascita spontanea di tutti i tartufi edibili. Ma soprattutto attorno al mondo del tartufo ruota una storia affascinante e millenaria, che parte sempre dal cagnolino e dal cavatore con il vanghino che accarezza la terra per andare a “cavare” quella pepita che è un miracolo della natura affascinante. Tutto avviene tra mistero e realtà, tra magia e cucina: il tartufo nelle Marche è un simbolo di biodiversità ed è soprattutto un richiamo culturale, gastronomico, sensoriale ed ovviamente turistico.