Amandola

La Storia

Amandola è un piccolo centro medievale situato sul versante orientale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e sulla sinistra orografica del fiume Tenna e raggiunge i 550 metri sopra il livello del mare. Il paese deve il suo nome alla pianta del mandorlo che un tempo doveva primeggiare nella zona. Rappresenta uno dei più importanti centri storico-culturali dei Monti Sibillini. È caratterizzato da un patrimonio ambientale e paesaggistico di grande valenza per la molteplicità dei paesaggi presenti: le montagne aspre e selvagge, le valli disegnate dai fiumi e i piccoli borghi ben incastonati sono gli elementi che lo rendono straordinario. Il centro storico, al quale si accede tramite una porta merlata, è adagiato su tre colli e si compone di architetture civili e religiose, di imponenti e sontuosi palazzi, di nascosti e graziosi vicoli. Dal Belvedere si può avere una meravigliosa vista sul lato orientale del parco. Considerata a buon diritto la” porta est” di accesso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con il Museo Antropogeografico, offre l’opportunità di conoscere tutti gli aspetti che compongono l’ambiente, avendo poi la possibilità di rinvenirli e osservarli nel territorio.

Il centro storico, ben conservato e caratteristico, cui si accede dalla gotica porta S. Giacomo che porta su piazza Risorgimento, fulcro della vita locale. Qui una scalinata scende al santuario del Beato Antonio, risalente al XIV secolo, con un portale goticizzante dal sapore veneziano del 1468. Salendo per i vicoli e le stradine del centro, si arriva alla panoramica piazza Umberto I, dove spiccano il torrione del Podestà ricostruito nel 1547 e l’ottocentesco teatro La Fenice. La visita del centro non può non comprendere il Museo del paesaggio, nei locali della ex-collegiata e che testimonia il legame inscindibile tra la città e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e la chiesa di S. Francesco (attualmente chiusa a seguito del sisma del 2016) fondata nel ‘200, riedificata il secolo successivo, con un crocifisso ligneo di arte romanica e un ciclo di affreschi del ‘400 di scuola umbro-marchigiana. Con 10 minuti di auto, nella valle del Tenna, si raggiungono il lago di San Ruffino, attorno al quale si snoda un percorso naturalistico da fare a piedi, a cavallo o in mountain bike, e l’imponente abbazia dei Ss. Ruffino e Vitale fondata nel VI secolo, rifatta in forme romaniche nel XIII secolo, con numerosi affreschi e una cripta con capitelli dove si fondono stili architettonici diversi . Da segnalare sono anche le numerose attività sportive e all’aria aperta offerte dal territorio, con passeggiate a cavallo, escursioni ad alta quota e in mountain bike, kayak e vela sul lago di San Ruffino.

La Città di Amandola è famosa anche per le sue numerose e pregiate tipicità gastronomiche. Una delle produzioni di eccellenza del territorio amandolese, parte da quello che nell’antichità era chiamato il “nettare degli dei”, il miele.  Da sempre prodotto legato alla tradizione della Città, sa deliziare il palato grazie alle molteplici varietà floreali spontanee, caratterizzato da specie nettarifere di vario genere, tra le più note: acacia, tiglio, castagno, millefiori, melata. Inoltre è stato riconosciuto e premiato a livello regionale e nazionale per la sua elevata qualità. Altro prodotto tipico, meritevole di una particolare menzione, è il formaggio e i suoi tantissimi derivati. Mozzarelle, burrate, ricotte, stracchino, latte di varia tipologia, numerosi formaggi e tanto altro. Di questa categoria fa parte anche, a pieno diritto, lo yogurt, premiato a livello nazionale per la sua elevata qualità. E che dire delle marmellate e confetture? Anche queste rientrano nel patrimonio gastronomico locale. Realizzate con la frutta del luogo, sono confezionate con metodi tradizionali, così da poter garantire qualità, gusto e rispetto ambientale. Tra i tanti sapori spicca la confettura prodotta con l’utilizzo della tipica mela rosa dei Sibillini.

Il tartufo

Il Comune di Amandola ha un territorio che si estende dai 400 fino ai 1700 m.s.l. costituito da varie fasce vegetazionali. Questo, considerando anche le caratteristiche orografiche e climatiche, permette lo sviluppo di tutte le specie pregiate di tartufi che vengono cercate e raccolte da circa 100 tartufai del territorio. La consapevolezza verso questa eccellenza si è avuta negli anni ’70, ma nonostante il ritardo la Città organizza da 25 anni una manifestazione regionale denominata Diamanti a Tavola nei primi 2 WE di novembre per celebrare l’ottima produzione di Tartufo Bianco Pregiato. Negli ultimi anni inoltre vengono ripetute con successo manifestazioni riguardanti il Tartufo Nero pregiato (1° WE marzo) di cui si hanno buone produzioni, mentre a Luglio il Tartufo nero estivo incontra la grande tradizione gelatiera amandolese. Da diverso tempo ricopre notevole interesse ed importanza la tartuficoltura con la coltivazione principale del Tartufo Nero Pregiato che ha permesso di recuperare aree agricole marginali o abbandonate, permettendo così una nuova cura del territorio. Il grande interesse verso questo prodotto della terra, ha permesso la nascita nella Città dell’Associazione Tartufai Monti Sibillini – A.TA.M. Sibillini che da molti anni segue la promozione del Territorio attraverso il Tartufo organizzando incontri, convegni ed escursioni.

La peculiarità della festa Diamanti a Tavola dovuta al fatto che sono gli stessi tartufai (cavatori) del luogo a mettere in mostra e a vendere i loro tartufi, dopo aver passato a setaccio con i loro cani i boschi all’interno del territorio dei Monti Sibillini.